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Il Tallone di Ferro : romanzo
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Martin Eden : romanzo
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"Martin Eden rappresenta la chiave di tutta l'opera di Jack London, uno tra i più popolari scrittori di tutto il mondo. Nato a San Francisco nel 1876, egli si affermò presto come narratore di avventure. Il suo primo romanzo, 'Il lupo del mare', apparve nel 1900 e venne letto subito dall'America alla Cina. Qualche anno dopo, accolti dallo stesso successo, seguirono 'Il richiamo della foresta', 'Zanna bianca', eccetera, ma la sua più bella avventura è senz'altro quella della sua vita turbolenta che in 'Martin Eden' viene riassunta almeno in parte. Bisogna solo ricordare che London, insieme a Upton Sinclair, fu tra gli scrittori più giovani e romantici di quell'epoca di progressismo che investì l'America dal 1904 al 1907, impersonata dalla figura istinto, nietzschiano e spenceriano, e se, con una disinvoltura da ragazzo che ha un po' scandalizzato tutti i marxisti, unì Carlo Marx al super-uomo, è interessante ricordare come con la stessa disinvoltura collegò Herbert Spencer con Shelley, l'astrologia con la filosofia. La storia di Martin Eden è simile, dunque, a quella del figlio illegittimo di un avventuriero, astrologo ambulante nel West, che a quindici anni fece il pescatore di ostriche, a diciassette il marinaio, poi il girovago, la 'bestia da soma', il seguace dell'esercito di Coxey e il cercatore d'oro in Alaska. Arricchitosi finalmente con i suoi racconti, dilapidò vari patrimoni sempre sull'orlo di quella disperazione che di continuo affiora in 'Martin Eden' e che porta il protagonista, come alla fine Jack London, a togliersi la vita"--Back cover.
493754 v.12
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Martin Eden : romanzo
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"'Martin Eden' rappresenta la chiave di tutta l'opera di Jack London, uno tra i più popolari scrittori di avventure. Nato a San Francisco nel 1876, egli si affermò presto come grandissimo narratore. Il suo primo romanzo, 'Il lupo del mare', apparve nel 1900 e si diffuse immediatamente in tutto il mondo. Qualche anno dopo, accolti dallo stesso successo, seguirono 'Il richiamo della foresta', 'Zanna bianca', eccetera, ma la sua più bella avventura è senz'altro quella della sua vita turbolenta che in 'Martin Eden' viene riassunta almeno in parte. Bisogna solo ricordare che London, insieme a Upton Sinclair, fu tra gli scrittori più giovani e romantici di quel periodo di progressismo che investi l'America dal 1904 al 1907, impersonato dalla figura del presidente Theodore Roosevelt. Egli fu socialista per istinto, nietzschiano e spenceriano, e se, con disinvoltura uni Carlo Marx al superuomo, con la stessa disinvoltura collegò Herbert Spencer con Shelley, l'astrologia con la filosofia. La storia di Martin Eden è simile dunque, a quella di London, figlio illegittimo di un avventuriero, che a quindici anni fece il pescatore di ostriche, a diciassette il marinaio, poi il girovago, il seguace dell'esercito di Coxey e il cercatore d'oro in Alaska. Arricchitosi finalmente con i suoi racconti, dilapidò vari patrimoni sempre sull'orlo di quella disperazione che di continuo affiora in 'Martin Eden' e che porta il protagonista, come alla fine Jack London, a togliersi la vita"--Back cover.
493754 v.53
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Il lupo del mare : romanzo
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"Jack London, nato a San Francisco nel 1876 e morto a Glen Ellen, nella California, nel 1916, scrisse più di cinquanta libri, romanzi, novelle, quasi tutti riecheggianti esperienze autobiografiche. Spinto dall'amore per il rischio e da una curiosità insaziabile, London ebbe, infatti, una vita molto avventurosa, che lo porta ora nell'Oceano Pacifico, ora nell'Alasca. Oggi London viene considerato il maestro inimitabile di tutti coloro che hanno cercato di l'uomo contro gli uomini stessi o gli elementi naturali, ma la sua popolarità non ebbe uguali nemmeno quando era ancora in vita: la sua fama superò quella di Kipling e di Conrad quando la loro aveva raggiunto l'apice. London è stato letto da tutto il mondo e continua ad attrarre anche le nuove generazioni, basti dire che in un recente sondaggio condotto nei paesi dell'Asia è risultato lo scrittore più letto in assoluto. 'Il Lupo del mare', scritto nel 1900, figura tra i romanzi più caratteristici dell'autore, che ha scelto una nave sperduta in alto mare per far risaltare la legge del più forte, in questo caso l'indimenticabile comandante Lupo Larsen. Molte sono state le versioni teatrali e soprattutto cinematografiche di questo drammatico scritto: una che ricordiamo ha avuto come protagonista"--Back cover, written by Edward G. Robinson.
493754 v.50
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Martin Eden
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"'Martin Eden' appartiene ai capolavori della letteratura americana del Novecento. Apparso nel 1909 quando Jack London era già famoso per altri grandi romanzi, il libro ebbe immediato, enorme successo. Con 'Martin Eden' Jack London ha raccontato la sua stessa vita e la sua lotta per affermarsi come scrittore e per poter esprimere il suo pensiero sulla condizione umana, sulla società, sui grandi temi politici. Ma il libro è anche un romanzo d'amore dove la passione accompagna il protagonista lungo il cammino verso l'emancipazione. Per far valere le ragioni del cuore e per l'affermazione delle sue idee, Martin Eden deve combattere contro i pregiudizi sociali del suo tempo nella società americana. Si tratta di un confronto gigantesco, dal quale il protagonista alla fine uscirà vittorioso, ma anche stanco e scoraggiato. La tragica scomparsa di Martin è come una prima avvisaglia della tragica fine di Jack London, che morì ancora giovane mentre era all'apice della celebrità, ma non della felicità. Introduzione di Maxwell Geismar, il grande storico del romanzo nordamericano"--Back cover.
493754 v.78
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Zanna Bianca : romanzo
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"Zanna Bianca è il più celebre lupo che si incontri nella letteratura moderna. Raccolto ancora cucciolo da un gruppo di indiani dell'Alaska, viene ceduto, in cambio di un po' di liquore, a un cercatore d'oro che lo sfrutta nei crudeli duelli tra cani, organizzati a scopo di lucro in quei luoghi e a quei tempi. A queste lotte Zanna Bianca sopravvive grazie alla sua resistenza e aggressività, ma la sua naturale ferocia si sviluppa contro l'uomo. Finchè incontra uno di loro, che con la sua lo libera dall'odio ma riesce a stabilire un rapporto di fedeltà e di lealtà commoventi"--Back cover.
493754 v.16
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John Barleycorn : memorie alcoliche
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"London ripercorre in questo romanzo autobiografico la propria carriera di alcolizzato, alla ricerca delle trappole, delle insidie, delle violenze subite dal nemico dolceamaro John Barleycorn, l'alcool. In un lungo 'flash-back' si susseguono storie di mare e di pirati, di uomini dalla pelle dura ma dal cuore grande, di risse e di avventure esotiche, di un successo editoriale folgorante e di una radicale disillusione. Il lettore è quasi frastornato da tanta intensità, da tale succedersi di personaggi accennati in modo vivissimo. Eppure, il libro ha una sua unità di tempo, di luogo e d'azione: l'azione è il bere, e il voler bere sempre di più; il luogo è l'osteria (ma può anche essere un salotto perbene); il tempo è la dimensione atemporale dell'alcolizzato cronico, per cui passato, presente e futuro sono parole senza senso, inventate dalla meschina razionalità di "quella bella gente squadrata, per cui due più due fa sempre quattro". È un'unità ossessiva, e ossessivamente ripetuta, ma sempre respinta dietro alibi e giustificazioni: London dichiara di essere "fisiologicamente avverso all'alcool", di bere solo in ossequio alle convenzioni sociali e al costume, di potersi controllare; per poi nei fatti smentirsi, mentre si fa strada in lui quel tarlo sottile ma tenace, l'idea del suicidio: "rapido o lento, uno schianto improvviso o un consumo di sé centellinato a goccia a goccia, è il prezzo preteso da John Barleycorn". Ogni pagina del libro è percorsa dalla carica vitalistica di London: eppure, 'John Barleycorn' è il documento più agghiacciante del suo lungo, consapevole suicidio. "Non ho osato metterci tutta la verità" dirà London. Non ha osato scrivere che non era affatto felice, nel suo ranch, ma anzi era spesso preda di violente crisi depressive, durante le quali lo consumava la consapevolezza della propria nascita illegittima; che le sue condizioni economiche non erano davvero rosee; che l'amata moglie Charmian era una donna superficiale e vanitosa, da cui non avrebbe mai avuto quel figlio che voleva, proprio ora che il successo gli appariva in tutta la sua vanità"--Front flap.
493754 v.110